militare in congedo assoluto per inidoneità permanente al servizio e responsabilità della P.a.

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Un sottoufficiale della G.d.F. ha prestato servizio operativo per trent’anni. Al verificarsi di severe patologie riconducibili all’intensa e stressante attività svolta, viene riconosciuto dalla C.M.O. beneficiario di malattia dipendente da causa di servizio.
Congedato nelle more per inidoneità permanente al servizio si rivolge all’avvocato militare per la tutela dei suoi diritti chiedendo il risarcimento dei danni subiti  -patrimoniali e non – per essersi dovuto congedare prima del cnquantesimo anno di età.
In questo caso la parte attrice ( il sottoufficiale) avrà l’onere di allegare la violazione di specifici obblighi di sicurezza incombenti sul datore di lavoro, dovendo la P.a. fornire la ” prova contraria” in ordine al puntuale assolvimento di detti obblighi.
Le norme antinfortunistiche infatti ” sono dirette a tutelare il lavoratore non solo dagli incidenti ascrivibili a sua disattenzione ma anche, da quelli ascrivibili a negligenza, imprudenza ed imperizia dello stesso lavoratore”, non potendosi attribuire efficacia esimente – alla colpa del lavoratore”.
Al fine del risarcimento del danno sarà pertanto necessario: 
il riconoscimento della causa di servizio da parte della C.M.O.;
la C.T.U. da parte di esperto nominato dal Tribunale;
l’assenza di cause preesistenti idonee a determinare l’insorgenza dell’infermità riconosciuta a causa di servizio;
Pertanto sulla base delle Tabelle applicate dalla giurisprudenza giuslavoristica, in caso di un’invalidità permanente del 25% in capo ad un militare in congedo dell’età di meno di cinquant’anni sarà possibile ottenere il riconoscimento di una somma a titolo di risarcimento del danno di circa 150.000,00 euro.