insubordinazione e anzianità di grado? l’anzianità di grado comporta la parità di grado

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 Un sottoufficiale viene alle mani, trascendendo con le parole, con un suo collega parigrado tuttavia più ” anziano” in ordine al servizio.
Preoccupato di una possibile incriminazione per il reato di insubordinazione si reca dall’avvocato militare al fine di avere consapevolezza del reale rischio “penale” di insubordinazione.
La risposta è necessariamente rinvenibile nell’art. 626, comma 1 del T.U. 66/2010, secondo la quale “il personale militare è ordinato gerarchicamente in relazione al grado rivestito. Il gradocorrisponde alla posizione che il militare occupa nella scala gerarchica”.
Su queste indiscutibili premesse, è evidente che l’interpretazione della norma penale ( quella di insubordinazione) non può essere forzata sino a ricomprendere nell’ambito del divieto i militari che, sebbene appartenenti allo stesso grado, abbiano una anzianità maggiore nel grado medesimo.
Come stabilisce l’art. 854, comma 1, del codice, “l’anzianità di grado, salvo diverse disposizioni, determina la precedenza di un militare rispetto ai pari grado. La precedenza si intende riferita agli atti del servizio o della disciplina militare, secondo quanto stabilito dal presente codice e dal regolamento”.
Per definizione, superiorità di grado e anzianità di grado si muovono su piani diversi, l’una escludendo l’altra. L’anzianità di grado, come appena si è detto, presuppone la parità nell’ambito del grado nel quale si fa il raffronto. Non può dunque essere invocata nel caso di assistenza del difensore, là dove, lungi dal venire in gioco questioni di precedenza, il fatto impeditivo è costruito dal legislatore in termini di diversità di posizioni nella gerarchia militare, quale si determina in funzione del grado rivestito.
Il militare quindi non potrà essere incriminato per il reato di insubordinazione, fermo restando tuttavia il rischio di essere comunque rinviato a giudizio in caso di richiesta del Comandante di Corpo per il meno grave reato ( militare) di percosse, ingiuria o lesioni.