inidoneità al servizio e valore pressorio: per il Tar è necessario un monitoraggio giornaliero

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Il caso risolto dal Tar – in senso favorevole al militare – riguarda il candidato ad un concorso di FF.AA. a cui veniva rilevato in sede di accertamenti sanitari un rialzo pressorio ( superiore ai limiti normali) senza tuttavia potersi definire una patologia in atto ( ipertensione arteriosa persistente e/o di ” confine”).

Tuttavia il militare veniva giudicato inidoneo al servizio militare ed escluso dal concorso.

In questo caso – il Tar Lazio – ha ritenuto fondato il ricorso ed illegittimo il provvedimento di esclusione.

Infatti dopo una verificazione tecnica successivamente eseguita – nell’arco di un’intera giornata – si è potuto verificare l’inesistenza di un’ipertensione persistente.

Sul punto pertanto si è affermato il principio che non basta una singola misurazione ( o anche in ipotesi più di una anche a distanza di pochi giorni) per riconoscere l’inidoneità al servizio militare dovendosi appurare la stessa attraverso un monitoraggio nell’arco delle 24 ore.