Un militare che aveva espresso delle dure critiche nei confronti dell’operato di un superiore per manifesta inadeguatezza in presenza di altri militari viene rinviato a giudizio per il reato di diffamazione militare. Chiede, al proprio avvocato militare, se è incorso in un reato militare; al riguardo si può osservare – riportando una recente pronuncia della Corte di Cassazione quanto segue: “In tema di diffamazione, le critiche di scarsa professionalità e inadeguatezza pubblicamente rivolte a un pubblico ufficiale, sempre che non abbiano modalità e contenuti insultanti, esprimono giudizi di valore attingenti l’agire pubblico del destinatario e sono pertanto di per sé dotate del carattere della continenza. (Fattispecie relativa a diffamazione militare erroneamente ritenuta dal giudice di merito per la sola circostanza della pubblicazione di alcuni manifesti, nella città sede del corpo militare di appartenenza dell’agente e del superiore dichiaratamente offeso dal reato, che facevano riferimento a “inaudite prevaricazioni” e al mancato rispetto delle leggi perpetrati dall’ufficiale presunto diffamato)”.